Le poesie
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Quadreti
I sbasna ra Giesa, an t'in canton
i muggna ioss di nostri vegi
ch'ierna suta an miraion.
Chi cl'avrava dicc a di
se da vivi i son scalii
ades in bai ui mugia li
e ui fa gni turna unii.
* * * *
Andel quol mal ansgnà
e ma? Dis clè scapà.
Grama feia, le asi andoua
clè fineia d'brusas ra coua.
Dis ch'lè in bel fanciuton
car e cmè chil ciamaran?
E ma? Forsi Valon.
* * * *
Arturnanda da laurà
tardi, dop ina giurnà dura
in fanciutein ug disa a so papà
a passanda an t'na stra scura
Papà! U luv u stal da chi?
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Quadretti
Abbassano la chiesa, in un angolo
ammucchiano le ossa dei nostri vecchi / che erano sotto a un muro.
Chi l'avrebbe mai detto:
se da vivi sono separati
adesso un badile li ammucchia lì
e li fa venire di nuovo uniti
* * * *
Dov'è finito quel disgraziato
e mah? Dicono che è scappato.
Povera ragazza, anche lei ha
finito per bruciarsi la coda.
Dicono che è un bambinone
caro e come lo chiameranno?
E mah? Forsa Vallone.
* * * *
Tornando da lavorare
tardi, dopo una giornata dura
un bambinetto dice a suo papà
passando in una strada scura:
Papà! Ma il lupo sta qui?
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