Il pranzo
Una volta le due famiglie
si son riunite per far festa
han deciso un pranzo di gnocchi
e del vino per fare una bevuta.
In casa dello Scià si son messi a impastare / ne han
fatto una tavolata / sembrandogli sempre pochi / giù farina,
giù a far gnocchi.
Affinché non ne mancassero
han riempito persino il vaglio
e a far bollire dalla mattina
han dovuto mettere la pentola.
Poi conidisci e giù formaggio
che han comprato da quelli di Voltaggio / il Rosso capo tavola
te l'han seduto / e proprio in faccia c'era lo Scià.
Tira giù che ce n'è finché ne vuoi
riempigli il piatto, a tutti sti ragazzi
Quelli del Rosso e quelli dello Scià
alzando il piatto
sembrava il finimondo.
Dalla finestra sulla strada
si sentiva già gridare
giù bambini, mangiate lì
che ce n'è ancora da condire.
Guarda un po' che armonia
sembra tutta una famiglia
ma sentendosi tutti pieni
sbuffavano come vitelli.
Quando sono stati proprio stufi
han cominciato la guerra i Rossi
era inutile farsi sentire
si sono riempiti anche le tasche.
Facendosci scorta di munizioni
han vuotato quel pentolone
farli star fermi è impossibile
quelli del Rosso erano terribili!
Non tirare che è proprio un peccato
sono fatti per essere mangiati
facevano sempre centro
nessuno voleva l'armistizio.
Si son visti tutti quei gnocchi
che sembravano palle da fucile
uscivano dalla finestra
se ti prendevano, povero ragazzo!
Volendo lo Scià metter pace
ne ha presi due sul naso
si toccavano con le mani sporche
c'era bagnato dappertutto.
Per vincere presto tutti quelli dello Scià / han fatto
palle di gnocchi
una arriva per far breccia
e prende il Rosso nell'occhio.
Maledetto, fategliela finire
chiama questi ragazzi e falli uscire
e rincorrendosi con un bastone
han rovesciato persin la stufa.
Arrivando in mezzo alla strada
han cominciato a bombardare
finalmente nella Turchia
la battaglia è finita.
Senza vinti né vincitori,
erano tutti mezzi nudi.