Bacilein
A quei tempi nel mulino
ci lavorava Bacilein
era gobbo davanti e dietro
tutti i versi li faceva lui.
Si è messo a fare il fornaio
non sapendo più che fare
ma lavorare non voleva
e poi lo han mandato via.
Una volta con dei legni
ci ha fatto dei burattini
per far ridere noi
si è messo a far teatro.
In una stalla nella Turchia (*)
proprio vicino alla famiglia
aveva messo la sua baracca
giusto al posto di una povera vacca.
I bambini in un angolo
pagavano una monetina
dai più grandi questo biricchino
voleva un soldo.
Poi contento del suo incasso
si arrampicava tra quelle assi
e cominciava ad imitare
tutti i versi da monello.
Cani e gatti litigando
capre e asini azzuffandosi,
fischiettava come un uccello
e grugniva come un maiale.
Una sera sul più bello
ridevano tutti a crepapelle
entra un ubriaco senza pagare
e spegne il lume con una pedata.
Balurigu che era lì
si voleva divertire
brutto bastardo di un ubriacone
vieni fuori se hai la faccia buona.
La in quello scurso si son presi
e si picchiavano come selvaggi
Piangere e ridere e far cagnara
non si poteva più uscire.
Cos'è successo là dentro chissà
è difficile da raccontare
una ventina di scalmanati
erano tutti spelati
mezzi in terra e rannicchiati
ce n'era persino nella mangiatoia.
Accendendo uno zolfanello
han trovato poi Bacilein
che era sotto a una bigoncia
crollando il baraccotto
povero cristo tutto schiacciato
l'hanno tolto tutto massacrato
(*) La Turchia è il nome dialettale
di via Solferino. Chissà quale l'orgine di questo nome...