Quando eravamo bambini
Mi ricordo come fosse oggi
tutte ciò che abbiamo fatto da bambini
Tutti i giorni in mezzo alla strada
ci dimenticavamo persin di mangiare.
Prendevamo tante botte
da farne sempre un bel fagotto.
Gep e Pedri e Giovannino
Drea, Berto e Luigino
il cognome non ve lo dico
perchè è passato tanto tempo.
Facevamo finta di andare
a scuola
e andavamo invece a portar le bestie al pascolo.
Di marsabechi e tabachegni (*)
ritornavamo sempre pieni.
Per ingannare quelli della famiglia
inventavamo una bugia
a scuola io ci son stato
il lavoro l'ho gi fatto.
Per scappare la mattina
dicevamo: andiamo a catechismo.
E' possibile, dicevano in casa,
se la fanno dopo pranzo?
Ti giuro che adesso è così,
lo ha detto anche il prete.
Per fare proprio i veri mascalzoni
facevamo fare il salto ai rospi.
Quando non sapevamo più che fare
facevamo scherzi al falegname
se il Bné si metteva a dar le grida
gli correvamo tutti dietro
facevamo andare da maledetti
la ruota dell'arrotino.
persin le pietre contro il lampione
tiravamo all'angolo,
una volta per fare i matti
abbiamo legato una latta a un gatto
scappava lungo la strada
e gridava come un dannato
e per ridere da trascurati
mi son persin pisciato nelle braghe.
Un'altra volta maledetta
h rotto un vetro della Cappelletta
il reverendo è venuto in casa
e quel giorno non ho mangiato.
Per fare a Messa un po' di rumore
scappavamo sul più bello
e il sacrista arrabbiato
ci rincorreva sul sagrato.
Lo chiamavamo col sacchettino
e ci mettevamo un pezzo di latta
poi arrivava la strigliata
proprio all'ora della polenta.
Se rompevamo in casa un bicchiere
ci mettavamo in fuga
e per non farci trovare
scappavamo dietro al Bedale
ci riunivamo in due o tre
e rubavamo l'uva a 'Rtiai.
Una volta ci hanno preso
e lo han detto a mio papà
ho giurato che non ci vado più
percuotendomi per bene il sedere.
(*) Rispettivamente, un tipo di erba e di insetto.