Monelli
Eravamo ancora dei bambini
e volevamo fare i giovanotti
e il dì di festa, a dirla meglio,
lo trattavamo da giudei.
Uscivamo da casa all'una
per star via un pomeriggio
Il lavoro che facevamo per prima
era di andare a rubare delle prugne
poi andavamo verso Fresonara
a far la guerra con la fiond.
Quando l'uva era matura
la rubavamo all'Aquanera (*).
I Bacecchi (**) con i bastoni
ci chiamvano Tavergnoni
gli correvamo sempre appresso
fin di là da San Glicerio.
Poi alle volte per farsi troppo avanti
ci rincorrevano fin da San Giuliano (*).
Quando andavamo là a ballare
le portavamo sempre a casa
quando venivano invece loro
non ci restava nemmeno l'odore.
Fosse stato solo con i forestieri,
ma se le davano tra fratelli.
Quelli della chiesa con il bastone
dagli!, che è del Vallone (*).
Se venivano poi dalle cascine
li rincorrevano a suon di tiri
ti trattavano da selvatico
se vivevi di là dal Bedale.
Dalla Turchia a San Sebastiano
avevano sempre le pietre in mano.
Meno male che adesso più nessuno
fa la guerra col vicino.
Finalmente invece di guerra
siamo amici con Fresonara;
quando si trovano da amici
mangiano insieme lo stocafisso
Oratorio e Piazareui (*)
sono tutti bravi ragazzi
Sulle Ripe (*) e da San Rocco
è inutile darsi delle botte.
Dal Castello fin là dallo Riuzzo (*)
sono tutti di Basaluzzo.
(*) Si tratta ovviamente di toponimi riferiti al territorio di
Basaluzzo, eccetto San Glierio che è alle porte di Fresonara.
(**) I basaluzzesi chiamano "bacecchi" i fresonaresi,
i quali ricambiano con l'epiteto "tavergnoni".