La scuola
Mi ricordo come fosse allora
quando c'era il maestro Fura
per domare tutti i discoli
era sempre impegnato a darle.
Se poi erano di pelo storto
gli giurava odio a morte
quelli che avevano gli zoccoloni
li metteva nei banconi.
E se facevano del carnevale
li rincorreva fino a casa.
Ti toccava nelle tasche
e ti prendeva la mela più grossa.
Monellaccio di un grugno storto
lo hai rubato nel mio orto
non è vero glielo faccio vedere
e gli dicevano "Fura Furegg"
Si tirava su la veste
e prendeva il suo bastone
e perchè non gli scappassi
chiamava il maestro Coda.
Ti domandava dopo il riposino
se avevi fatto colazione
cos'hai mangiato, tu, stamattina
della polenta e dello stracchino.
Se poi avevi mangiato il latte
fai conto che te le avesse date.
Se ti trovava una fionda
scappa pure, povero ragazzo.
Te lo nascondeva, guai a te,
e lo usava come frustino.
Fossero bianchi fossero mori
guai a te se eri dell'Oratorio.
Seconda e terza erano insieme
e l'asilo da Panzema
ma dopo tutto era un buon maestro
a meno che non fossi un biricchino.