Veritatem quero
Poiché, tutte le mistificazioni storiche o passionate
o interessate non distruggeranno mai la
verità
(Sig. Giuspe Ant.o Boidi-Trotti-Docum.ti di Castel
)
Ill.mi Signori
La vaghezza di spazziare la mente fra i sereni orizzonti dell'antichità
e respirare le aure purificate dai miasmi attuali, riesce di grande
conforto per la mente ed il cuore che è educato all'estetica
scuola della Storia, sia preso in senso vasto, - sia circoscritta
ad una data terra - la quale ci fa battere il cuore di soavi affetti;
vuoi perché, ci diede i natali, o perché in essa
riposano i mortali resti dei nostri cari, - vuoi perché
la sorte ci concesse di possedere in questa e di respirare le
balsamiche e salubri sue aure.
Perciò credo di non fare ingrata cosa a voi, o Signori,
in questo ultimo scorcio di secolo in cui siamo testimoni di un
generale abbassamento morale, nel quale l'egoismo meschino si
va sostituendo ad ogni nobile ed alto ideale, - ma confido anzi
che vi riuscirà sodisfacente di occu-parci di cose, che
sebbene non ridondino a grande utilità, ci ricordano almeno
tempi classici, richiamando alla Memoria le origini del vostro
antico Comune e storico Castello di Basaluzzo.
Poiché lo studio della storia patria sodisfa all'eterno
bisogno del vero del bello e del buono - bisogno questi che vieppiù
si impone alla società quanto più essa avanza ognora
spinta dalla scuola del progredire.
Queste considerazioni furono appunto l'unico movente che mi spinse
a determinarmi di compilare l'opuscolo che ora mi pregio di presentarvi,
- dedicarvi, - ed offrirvi, il quale servir deve ad illustrare
il vetusto vostro Comune.
Con animo sereno, addunque, ci immergeremo in quel non so che
di indefinito che pur lascia l'investigazione di fra immemorabili
tempi sterminatamente da noi lontani; e vedremo ciò che
era nei remoti secoli questa cara terra che ancora oggidì
calpestiamo e coltiviamo col sudore della fronte, - ciò
che fu nella sua origine questo Borgo (Opidum) da noi amato che
ora ci serve da abitazione.
In pari tempo scorgeremo man mano tutte le vicende Sociali, Politiche,
Economiche, Ecclesiastiche e Guerre-sche, si prospere che avverse,
le quali attraversarono in mezzo ai secoli, dai nostri progenitori
I Liguri Stazielli sino a noi.
Parmi, o Signori, opera non vana di risvegliare alla memoria
la nostra origine da quella forte stipe di prodi e virtuosi eroi
(Livio lib. 43) e quindi rintracciare le sorti che toccarono a
questo Comune e Castello, - così av-vicinando e confrontando
poi i fatti avvenuti nelle vari fasi di governi, - i risultati
che ne dedurremo, varranno ad educarci ognor più alta vita,
e ci anticiperanno la preziosa e veritiera lezione dell'esperienza
- onde vie più farci migliori.
Questo pensiero ci servirà di guida e di impulso per dis-seppellire
dalla caligine dei secoli e sollevare (per quanto la nostra limitata
intelligenza ci sorreggerà) quel velo che sino al dì
d'oggi certe notizie teneva avvolte nell'oscurità, per
la maggior parte di noi.
In questa breve narrazione seguiremo l'ordine cronolo-gico il
più fedele, onde meglio ne risulti la
verità.
Queste pazienti ricerche e riflessioni, vennero qua e là
raccolte da antichi diplomi, pergamene, atti notarili, e dalle
cronache alessandrine e Genovesi di fedeli annalisti, e da svariate
opere storiche che della nostra regione di si occuparono.
Ora o Signori, vi ho esternato il mio progetto - ho pen-sato
che il miglior modo di dargli vita fosse quel di dedicare ed offrire
il mio lavoruccio a Voi o Consiglieri degni rappresentanti di
questo Comune - A Voi eletti dalla spontanea volontà di
questo popolo di cui imprendiamo a narrare le vicende - A voi
o legali reggitori della sua florida amministrazione.
Ed a voi, o Illustre proprietario di questo Castello che resta
Storico solo accennando che fu dote di Sat.a Ade-laide Imperatrice,
moglie all'Imperatore detto Il Grande, Ottone I; che poi lo possedette
Giuliano Della Rovere che fu Papa Giulio II.
Signori
Mi terrò pago se il mio libriccino verrà da voi
favorevolmente gradito - e della riconoscenza, degli intelligenti
e laboriosi Basaluzzesi benignamente accolto.
Fresonara 1895